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L'ISOLA DEL RIMORSO - Fotografie in Sardegna 1953-1967
FRANCO PINNA
Un libro di storia e fotogiornalismo. Quella personale di un fotografo, Franco Pinna, e del suo modo di vivere e interpretare la Sardegna per immagini, dal 1953 al 1967. Quando la fotografia cominciava a divenire macchina di memoria Pinna documenta un’isola di fustagno, catturata nei suoi quotidiani riti: foto di un’emozionante sincerità. Ricordi visivi che tornano sull’onda bianca e nera del tempo, in un libro prezioso come un’opera d’arte.
Franco Pinna (La Maddalena, 29 luglio 1925 – Roma, 2 aprile 1978) è stato un fotografo italiano, uno dei principali rappresentanti del neorealismo. Ha quasi esclusivamente lavorato in bianco e nero.
I suoi esordi, dopo una breve esperienza come operatore di cinedocumentari, avvengono nel 1952 in parallelo a un'intensa militanza politica nel Partito Comunista Italiano, dal quale fuoriesce nel 1956 per protesta contro i fatti d'Ungheria.
Nel 1952 con Plinio De Martiis, Caio Mario Garrubba, Nicola Sansone e Pablo Volta costituisce la Cooperativa Fotografi Associati, ispirata al modello internazionale della famosa Agenzia Magnum[1]. La cooperativa fu sciolta nel 1954 a causa di difficoltà economiche[2]. Sempre in quegli anni aveva seguito l'antropologo Ernesto De Martino nel corso di diverse spedizioni di ricerca in meridione (Lucania, 1952, 1956, 1959; Salento 1959), ottenendone documentazioni di grande valore artistico e culturale. Nel 1959 pubblica il suo primo fotolibro, La Sila, a cui fa seguito Sardegna una civiltà di pietra (1961). Le sue foto appaiono sulle riviste Life, Stern, Sunday Times, Vogue, Paris Match, Epoca, L'Espresso, Panorama.
Pinna diventa fotografo di fiducia di Federico Fellini e realizza le foto di scena dei suoi film da Giulietta degli spiriti, 1965, fino a Casanova nel 1976; pubblica alcuni fotolibri (I Clowns, Fellini's Film) ispirati ai suoi film. La morte improvvisa gli impedisce di concludere il progetto Itinerari emiliani, cominciato nel 1976.