Ricci a caccia di mele, volpi senza paura alle prese con puledrini indifesi, favole di topi che salvano il mondo. Falchi e barbagianni, sogni di elefanti con le ali. E ancora fiabe di uomini che cadono e risorgono, di contadini che parlano la lingua delle galline. Questo volume illustrato raccoglie sedici storie di Antonio Gramsci estratte dalle lettere che scrisse dal carcere tra il 1926 e il 1934 alla moglie, alla cognata, ai suoi due figli, Delio e Giuliano, e alla madre. Ci presentano un uomo diverso dall’intellettuale impegnato, il padre che cerca di entrare in contatto con i figli attraverso il ricordo e la scrittura, spingendoli a esercitare la fantasia e il senso critico, a comprendere quanto sia importante lo studio della Storia, della Natura e della realtà interiore. Rivelano infine la nostalgia per il mondo del fanciullo felice e innocente qual era stato Antonio nella sua Sardegna, isola lontana ormai, dove tutto un tempo era semplice e anche la libertà aveva le ali per volare lontano.
Illustrazioni – Fabio Coronas.