C’è un ragazzo, dotato di un istinto magico e di un furore segreto come una missione: quella di essere un cacciatore, ma senza crudeltà. Gliel’ha insegnato il padre a seguire tracce, odori, tane, versi e mezzi versi, e la sua fucilata la riconoscono tutti da Barisardo a Riola Sardo, da Oristano a Escalaplano, da Illorai al Mandrolisai. E c’è allora la Sardegna, con l’ostinazione dei suoi campi e dei suoi altipiani aperti al vento del mistero, lì dove padre e figlio – coppia di esseri sovrannaturali – muovono, inseguono e abbattono, come un cerchio perfetto che si chiude. Finché un giorno tornando dalla caccia sentono il canto di un muflone salire alto alle nuvole. Lo cercano per settimane, lo braccano con ogni mezzo. E lo trovano, per compiere il loro destino con una fucilata.
In frasi e visioni rapidissime, Alberto Capitta crea con la sua solita maestria un affresco d’altri tempi, quasi deleddiano, intriso di morte e rinascita, in una Sardegna che spunta prepotente con la sua energia oscura. Parte della collana “Ammentos” della Imago edizioni, il racconto è illustrato da Elda Broccardo che svela al lettore il lato fiabesco e allo stesso tempo inquieto del racconto di Capitta.
Illustrazioni: ELDA BROCCARDO